Ferme restando le disposizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale il DL 9 Febbraio 2012 n. 5, conv. con modif. in L. 4 aprile 2012 n.35 al fine di semplificare le procedure e di ridurre gli oneri per le piccole e medie imprese e per gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di AIA, ha previsto (art. 23) che con apposito regolamento venisse disciplinata una specifica autorizzazione unica ambientale e venisse disposta la semplificazione degli adempimenti amministrativi alle suddette imprese ed impianti.
Il regolamento in questione è stato emanato con DPR 13 marzo 2013, n. 59.
Esso disciplina l’autorizzazione unica ambientale (AUA) che va a sostituirsi ai seguenti titoli abilitativi al cui rilascio, formazione, rinnovo o aggiornamento sono assoggettati i gestori di impianti:
- Autorizzazione agli scarichi (Capo II, titolo IV, sezione II, Parte Terza Dlgs 152/2006);
- Comunicazione preventiva per l’utilizzazione agronomica di talune acque di cui all’art. 1123 del Dlgs 152/2006;
- Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all’art. 269 del Dlgs 152/2006;
- Comunicazione o nulla osta acustico di cui all’art. 8, comma 4 o comma 6, della L. 447/1995;
- Autorizzazione all’uso dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura di cui all’art. 9 del Dlgs 99/1992;
- Comunicazione in materia di rifiuti di cui agli artt. 215 e 216 del Dlgs 152/2006
Il relativo provvedimento è rilasciato dall’Autorità competente attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), su richiesta del gestore degli impianti di cui sopra.
Ad Acquambiente Marche srl spetta il compito di rilasciare parere in merito all’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura, a seguito di sopralluogo e verifica di quanto dichiarato.
È richiesto quindi di allegare all’istanza di Autorizzazione Unica Ambientale, da presentare tramite SUAP, il modulo di Acquambiente Marche “Modulo richiesta autorizzazione allo scarico acque reflue industriali”
Modulo richiesta autorizzazione allo scarico acque reflue industriali 245.50 KB 5241 downloads
Si sottolinea che nel caso in cui si tratti di una nuova utenza, che necessità quindi di un nuovo allaccio alla pubblica fognatura, va prima di tutto ottenuto il “nulla osta” per l’allaccio alla pubblica fognatura, compilando il modulo “Parere preventivo sullo schema fognario-utenza industriale” (si veda sezione allaccio alla pubblica fognatura).
Si evidenzia che all’atto dell’invio dell’istanza di AUA al SUAP va inviato separatamente il modulo “Informazioni e recapito per la fatturazione degli oneri” all’indirizzo PEC [email protected] o all’indirizzo mail [email protected] al fine di gestire correttamente la fase di fatturazione.
L’Autorizzazione Unica Ambientale deve essere intestata al legale rappresentante/proprietario della società che gestisce l’attività produttiva. Il cambio di gestione deve essere comunicato al SUAP allegando all’istanza il modulo “Modulo richiesta volturazione autorizzazione allo scarico”.
ATTENZIONE
Nel caso in cui le acque reflue scaricate dall’attività produttiva siano considerate domestiche o assimilate alle domestiche ai sensi degli art. 27 e 28 delle NTA del PTA della Regione Marche:
“Art 27 Disciplina degli scarichi delle acque reflue domestiche
- Sono altresì da considerare acque reflue domestiche, e pertanto non assoggettabili ad autorizzazione ma all’assenso e alle altre procedure di cui al comma 3, le acque reflue provenienti dai servizi igienici di edifici adibiti ad attività di servizi, commerciali, artigianali e industriali, ed abitazioni collettive, compresi:
- a) scuole di ogni ordine e grado, a condizione che i rifiuti prodotti nei laboratori vengano smaltiti in conformità alla disciplina concernente il trattamento dei rifiuti;
- b) ospedali, case ed istituti di cura, case di riposo, a condizione:
- che i rifiuti prodotti nei laboratori, nelle sale operatorie, nelle farmacie vengano smaltiti in conformità alla disciplina concernente lo smaltimento dei rifiuti;
- che nelle acque reflue non siano contenute sostanze prioritarie, prioritarie pericolose, nonché le altre sostanze attualmente indicate nella Tab. 1/B dell’Allegato 1 al DMATTM 14 aprile 2009, n. 56;
- che in sede di autorizzazione venga stabilito il limite di emissione più opportuno, in relazione alle caratteristiche del corpo recettore, per le sostanze ad azione disinfettante o conservante eventualmente presenti nello scarico;
- c) studi e ambulatori medici, veterinari, odontoiatrici, odontotecnici e simili, purché sprovvisti di laboratori di analisi o di ricerca ovvero a condizione che i rifiuti prodotti nei laboratori vengano smaltiti in conformità alla disciplina concernente lo smaltimento dei rifiuti;
- d) luoghi di intrattenimento sportivo e ricreativo, autodromi, kartodromi, crossodromi e altri;
- e) stabilimenti balneari;
- f) bar, pub e simili, senza ristorazione con uso di cucina;
- g) discoteche, sale da ballo, night club, sale giochi e biliardi;
- h) uffici pubblici e privati;
- i) edifici e luoghi utilizzati per attività culturali;
- l) luoghi di culto;
- m) porti, aeroporti ed eliporti;
- n) caserme, conventi, convitti ed altre abitazioni collettive;
- o) attività industriali o artigianali, a condizione che le acque reflue provenienti dai servizi igienici siano convogliate e scaricate nel corpo recettore tramite condotta separata dalle acque reflue industriali;
- p) strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere ai sensi della normativa vigente in materia.
Art 28 Norme sulle acque reflue assimilate alle domestiche
- Sono assimilate alle acque reflue domestiche, ai sensi dell'art.101, comma 7 lettera e) del d.lgs. 152/2006, le acque reflue, aventi caratteristiche qualitative equivalenti alle domestiche, che presentano un carico organico biodegradabile inferiore a 50 abitanti equivalenti -parametro calcolato secondo la media dei giorni di attività autocertificata ai sensi degli articoli 75 e 76 del D.P.R. 445/2000”;
va esclusivamente richiesto il “parere preventivo sullo schema fognario”, sia se si tratti di un nuovo allaccio alla pubblica fognatura, sia che questo sia già esistente (vedi sezione allaccio alla pubblica fognatura).